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Manutenzione ascensore: l’importanza di affidarsi solo ad aziende certificate

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di Redazione

30/05/2022

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L’attività di manutenzione di ogni impianto è fondamentale, ma quando si parla di ascensori riveste un’importanza ancora più marcata. Infatti, lo svolgimento delle operazioni di manutenzione, sia di carattere preventivo che conservativo, rappresenta una garanzia di sicurezza e di affidabilità in merito al corretto funzionamento di un ascensore. Non va affatto sottovalutata tale operazione, dal momento che serve prima di tutto a tutelare la sicurezza di tutte quelle persone che ogni giorno sono solite prendere l’ascensore. Al tempo stesso, è una tutela anche rivolta verso il futuro, dato che intervenendo in maniera preventiva e costante, si può evitare che l’usura possa danneggiare in maniera irreparabile alcune componenti. Proprio in virtù del fatto che si tratta di interventi molto delicati e che in ballo c’è la sicurezza delle persone, la legge prevede che tali operazioni di manutenzione possano essere svolte solo ed esclusivamente da personale qualificato e certificato. Nello specifico, è bene affidarsi ad aziende esperte e di qualità: ad esempio, 100 Ascensori ha un ampio portfolio di lavori di manutenzione e riparazioni di ascensori in tutta la provincia bolognese.

Qual è la normativa da rispettare

Entro i confini italiani, la legge che provvede a disciplinare la manutenzione di carattere ordinario dell’ascensore è rappresentata dal Decreto del Presidente della Repubblica numero 162 che è entrato in vigore nel 1999. Ebbene, all’articolo 15 si possono trovare nello specifico anche le regole che sono previste proprio per quanto riguarda la frequenza con cui svolgere questo tipo di interventi. Non solo questo decreto, dal momento che poi la manutenzione di questo tipo di impianti viene regolata anche da norme di respiro internazionale. Stiamo facendo riferimento alle direttive che arrivano dall’Unione Europea, nello specifico alle norme armonizzate UNI EN 81-20 e UNI EN 81-250, che hanno ad oggetto tutte quelle regole che si riferiscono alla sicurezza in merito al funzionamento di ascensori elettrici e ascensori idraulici. Tra le varie disposizioni di legge, troviamo anche il fatto che tutti questi impianti devono poter contare sulla presenza di un apposito meccanismo, in grado di bloccare il movimento senza controllo dell’ascensore nel momento in cui le porte al piano, oppure quelle della cabina, qualora ci fossero, sono ancora parzialmente aperte.

Cosa cambiare tra manutenzione preventiva e manutenzione periodica

Come dicevamo in precedenza, sono le norme di legge a prevede due tipologie di manutenzione. In primo luogo, troviamo le visite di manutenzione preventiva: con questo termine si parla di attività di manutenzione che devono essere programmate in relazione a quelle che sono le necessità e le caratteristiche di ciascun singolo impianto. Nelle visite di manutenzione preventiva, ecco che il personale specializzato che si occupa di svolgere tale operazione deve provvedere alla pulizia e alla lubrificazione dei componenti più importanti che si trovano all’interno di un impianto di ascensione. Non solo, dato che verranno controllate anche altre componenti come serrature, porte dei piani e funi, cercando di capire se funzionano ancora in maniera corretta. Le visite di manutenzione periodica, invece, hanno come scopo principale quello di provvedere al controllo dell’integrità e dell’efficienza dell’ascensore nel suo complesso. In questo tipo di intervento, ecco che la ditta che svolge la manutenzione dovrà controllare che tutti i vari dispositivi e i componenti che sono legati alla sicurezza dell’ascensore, siano ancora in buone condizioni, garantendo un sufficiente livello dal punto di vista dell’integrità e dell’efficienza. Quindi, si tratta di interventi che sono fondamentali per fare in modo che l’ascensore non si trasformi in un mezzo poco affidabile per tutte quelle persone che lo usano ogni giorno. Di conseguenza, è la norma stessa a prevedere una frequenza minima che deve essere rispettata in riferimento alla manutenzione, ovvero due volte all’anno, ogni sei mesi.
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